|
| Confesso la colpa, anche io ho fatto letture di portfolio. Come lettore, intendo. Mi chiamarono gentilmente, alcune volte, amici organizzatori di festival dove questa modalità di confronto è sperimentata da anni.
foto © Luca Moretti, dal volume "Porfolio!" di Augusto Pieroni, g.c.
Francamente, non ho mai ben capito come si fa a giudicare un portfolio, cioè, per dirla breve, o l'album o la scatola di foto che riassume l'identità di un fotografo, il suo bigliettone da visita, l'assaggio del suo modo di lavorare. Facevo un sacco di domande. Mi interessava molto capire perché quel fotografo aveva fatto quelle fotografie, proprio quelle e proprio così.
Loro, generosamente, spiegavano, rispondevano alle domanda. Poi si aspettavano che parlassi io, che pronunciassi la fatidica sentenza, buono/nobbuono. Erano lì per quello. Io li ringraziavo, facevo qualche osservazione generale, e li congedavo senza il voto in pagella. Non mi hanno più chiamato, a fare il lettore di portfolio.
Ho capito da questo utilissimo libro di Augusto Pieroni quanto ho sbagliato. La lettura di portfolio è un'attività altamente formalizzata, con regole non scritte ma ferree, ruoli ben definiti, un rito vero e proprio che convoca saperi specifici e impone un rigoroso rispetto di certe convenzioni.
Bene, leggete l'ottimo, piacevole e spesso arguto Pieroni e acquisirete molti di questi skill, sia che siate il portatore di portfolio o il suo giudice. Non vi dico altro, perché un manuale è anche quello un oggetto altamente coerente, che si riassume solo a costo di incrinarne il meccanismo.
Preferisco ripescare qualche flash dalla memoria di quella mia infelice e conclusa esperienza, ma anche dalla memoria di letture sbirciate con aria indifferente fra il pubblico. La lettura del portfolio è un rito anche perché deve svolgersi per forza in presenza di un'audience, muta ma attentissima e silenziosamente giudicante.
Pieroni cataloga i portatori di portfolio in tre macro-categorie di cui vi gusterete il profilo: il maieutico, l'autoconfirmatorio, il carrierista. Assolutamente ben descritte. Lasciatemi allora sciogliere la sua classificazione in un po' di casistica. Eccovi dunque, nelle loro stesse parole, i "miei" portfolisti preferiti.
Il concettuale. Come, non c'è coerenza. Questo lo dice lei. Eccome che c'è la coerenza nel mio portfolio. È lei, mi permetta, che non capisce la relazione profonda tra la ragazza nuda nella fabbrica abbandonata e il vaso da notte sotto il letto di mia nonna... Il ciclo della vita, capisce? Vivere,...Read the whole post... |
|