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"JOSEF KOUDELKA. RADICI", Mostra all'Ara Pacis - Roma, fino al 12 maggio 2021

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view post Posted on 13/2/2021, 13:38
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"JOSEF KOUDELKA. RADICI"
I siti archeologici del Mediterraneo visti dal fotografo di Praga

A Roma fino al 16 maggio 2021 - Museo dell'Ara Pacis - Lungotevere in Augusta

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Amman, Giordania, 2012 © Josef Koudelka/ Magnum Photos



«Le rovine non sono il passato, sono il futuro che ci invita all’attenzione e a godere del presente».
Josef Koudelka

Finalmente una nuova mostra fotografica! A rompere l'astinenza causata dalle misure anti Covi-19 è un evento di tutto rispetto, che vede protagonista uno dei più importanti fotografi del secolo, testimone dell'Invasione sovietica di Praga del 1968, autore di incredibili scatti sul popolo Rom dell'Europa dell'Est. La mostra “Josef Koudelka. Radici. Evidenza della storia, enigma della bellezza” al Museo dell'Ara Pacis è l'unica tappa italiana organizzata da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, Contrasto e Magnum Photos, organizzata da Contrasto e Zètema Progetto Cultura, con la collaborazione di Villa Medici. Académie de France à Rome e Centro Ceco.

Con oltre cento spettacolari immagini panoramiche, molte delle quali di grande formato, la mostra racconta e ripercorre lo straordinario viaggio fotografico di Josef Koudelka alla scoperta delle radici della nostra storia. Il lavoro presentato è il frutto di un progetto unico nel suo genere, durato trent’anni, e realizzato esplorando e ritraendo con tenacia e continuità alcuni dei più rappresentativi e importanti siti archeologici del Mediterraneo.

Gli straordinari scatti in bianco e nero presentati in mostra sono realizzati dal fotografo ceco tra Siria, Grecia, Turchia, Libano, Cipro (Nord e Sud), Israele, Giordania, Egitto, Libia, Tunisia, Algeria, Marocco, Portogallo, Spagna, Francia, Albania, Croazia e naturalmente Italia. Essi accompagnano il visitatore in una inedita … e personalissima riflessione sull’antico, sul paesaggio, sulla bellezza che “suscita e nutre il pensiero”. I panorami senza tempo, ricchi di anima e fascino, caratterizzati da prospettive instabili, inaspettate, ambivalenti, ben rappresentano il lessico visuale e la cifra stilistica propri di Koudelka che, rifuggendo la semplice illustrazione e documentazione delle rovine, sceglie di dare respiro a ciò che resta delle vestigia delle antiche civiltà del Mediterraneo, rappresentandole in un’eterna tensione tra ciò che è visibile e ciò che resta nascosto, tra enigma ed evidenza.

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Roma, Italia, 2000 © Josef Koudelka/ Magnum Photos

Allestita nella cornice del Museo dell’Ara Pacis, a contatto diretto con le testimonianze monumentali della grande storia di Roma, la retrospettiva Radici vuol essere un eccezionale viaggio nell’opera di uno degli ultimi grandi maestri della fotografia moderna dedicatosi alla ricerca della bellezza caotica delle rovine e del paesaggio antico, trasformati dal tempo, dalla natura, dall’uomo. Le fotografie di Koudelka, esposte in stretto dialogo con uno dei monumenti più significativi della prima età imperiale, acquistano così, in questa speciale occasione, il valore unico, forte, di immagini memorabili, in un rapporto intenso di rimandi e di echi di una memoria che a Roma più che altrove diventa presente.

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Le rovine fotografate da Koudelka sembravano l’allegoria di un’attualità di cui lui, con la sua arte, restituiva il senso nel nostro presente: sulle sponde del “mare comune” c’era tutta l’attualità della nascita dell’Europa, dei suoi valori fondanti, l’attualità dei rischi della loro morte. L’Europa delle rovine è quella in cui la mente fa dialogare la ragione e la fede, la libertà e la legge, quella di cui, per dirla con Jacques Berque, “portiamo dentro di noi le macerie ammucchiate e l’instancabile speranza”. (Bernard Latarjet)
La retrospettiva è accompagnata dal volume Radici pubblicato da Contrasto.

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Josef Koudelka nasce in Moravia nel 1938. Il suo primo impiego è quello di ingegnere aeronautico. Alla fine degli anni Sessanta diventa fotografo professionista. Immortala in presa diretta l’invasione sovietica di Praga del 1968, riesce a far uscire dal Paese i rullini che vengono pubblicati in America con le iniziali P.P. (Prague Photographer), per evitare ritorsioni del regime comunista. Le sue foto - drammatiche e potenti - sbugiardano la versione sovietica di un sostegno pacifico richiesto da Praga per fermare "elementi controrivoluzionari". Nel 1969 l’Overseas Press Club gli assegna, a titolo anonimo, la Medaglia d’Oro Robert Capa per la fotografia. L’anno successivo Koudelka lascia la Cecoslovacchia e richiede asilo politico nel Regno Unito. Nel 1971 entra a far parte dell’agenzia fotografica Magnum Photos. Gypsies – il primo di una lunga serie di libri tra cui Exiles (1988), Chaos (1999), Invasion 68: Prague (2008) e Wall (2013) – viene pubblicato nel 1975. Le sue foto dell'Invasione di Praga resteranno anonime ancora per anni, fino al crollo del Muro di Berlino e, a cascata, dei regimi nell'orbita dell'Urss, per proteggere i suoi familiari che vivono a Praga.

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Nel corso della sua carriera Koudelka ha vinto prestigiosi premi come il Prix Nadar (1978), il Grand Prix National de la Photographie (1989), il Grand Prix Cartier-Bresson (1991) e l’Hasselblad Foundation International Award in Photography (1992). I suoi lavori sono stati protagonisti di importanti mostre al Museum of Modern Art e all’International Center of Photography di New York; all’Hayward Gallery di Londra; al Museo d’Arte Moderna Stedelijk di Amsterdam; al Palais de Tokyo e al Centre Pompidou di Parigi; all’Art Institute di Chicago, e infine al Museo di Arti Decorative e alla Galleria Nazionale di Praga. Nel 2012 Koudelka è nominato Commandeur de l’Ordre des Arts et des Lettres dal ministro francese per la Cultura e le Comunicazioni. Attualmente vive tra Parigi e Praga.


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Edited by RUMBLEBEAT - 13/2/2021, 13:59

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