in itinere - il caffè dei fotografi (la fotografia dell'uomo; human and streetphotography)


IN ITINERE QUICK MESSAGES
  1. 2/1 12:53 Perozzi: Auguri a Tutti per il Nuovo Anno. Che porti Buona Luce, e non solo....
  2. 25/11 19:39 RUMBLEBEAT: Accolta a Roma come profuga Sharbat Gula, la bambina afghana dagli occhi verdi fotografata da Steve McCurry nel 1985
  3. 23/11 15:08 Perozzi: Qui due info sulla mostra di Roma https://www.arte.it/calendario-a...la-strada-80421
  4. 23/11 15:02 Perozzi: http://www.tg2.rai.it/dl/tg2/rub...nMeBdZ-fUI110TY interessante servizio sul fotografo Caio Mario Garruba
  5. 26/8 15:58 Giannipentax: Perozzi si ho provato con il recuoero password ma niente da fare
  6. 25/8 8:30 Perozzi: Hai provato a fare un recupero password?
  7. 17/8 14:33 Giannipentax: ragazzi aiuto, chi di voi mi può aiutare ad entrare su Flickr che sembra che non mi riconosce?
  8. 14/8 17:41 RUMBLEBEAT: BUON FERRAGOSTO A TUTTE E TUTTI GLI INITINERANTI! Tenetevi pronti per i ContesT post vacanziero di SETTEMBRE
  9. 19/4 16:32 RUMBLEBEAT: Grazie Edit! Anche se li ho visti in ritardo fanno sempre piacere
  10. 12/4 10:16 Edit: ... giornata speciale ... BUON COMPLEANNO a Mastro Rumble e Mastro Nick
  11. 6/1 17:49 RUMBLEBEAT: Ciao Jukeric, buon anno e buona luce anche a te!
  12. 3/1 18:10 JukeRic: Auguri a tutti di un buon anno nuovo, migliore, molto migliore di quello appena passato!
  13. 3/1 0:04 RUMBLEBEAT: Melrosa ben ritrovata! Ci fa piacere se continui a seguirci. Posta qualche tuo scatto e dì la tua sui nostri. Ti aspettiamo !
  14. 30/12 7:31 Melrosa: Magari non vi ricordate di me, ma voglio lo stesso lasciarvi gli auguri. Ho imparato tantissimo da voi sin dai tempi di SPC e Ve ne sono grata. Purtroppo dal mio telefono la fruizione del forum è poco agevole e raramente mi trovo ad aver tempo quando sono al PC. Un saluto e tantissimi auguri per un anno finalmente sereno.
  15. 26/12 19:35 RUMBLEBEAT: AUGURISSIMI DI BUONE FESTE A TUTTE E A TUTTI GLI INITINERANTI
  16. 25/12 17:03 Perozzi: Auguri di Buon Natale a chi passa di qua
  17. 24/12 18:23 gi.gus: Sinceri auguri di Buone Feste a tutti...
  18. 5/12 16:08 RUMBLEBEAT: Grazie a Mastro BOBO che ha rimesso a posto la testata del forum e la vetrina del Contest mensile!
  19. 18/11 12:09 RUMBLEBEAT: Per la cover del Contest di Novembre la storia della ROBOT, la macchina motorizzata, dell'aviazione tedesca e di Vivian Maier...
  20. 18/11 12:08 RUMBLEBEAT: AMICHE E AMICI FOTOGRAFI! E' ONLINE IL CONTEST N° 103 DI NOVEMBRE, L'INITINERE HOT SHOT! CANDIDATE QUI ! ! !
  21. 12/10 19:10 RUMBLEBEAT: Si infatti è un po' microscopico. Sono sicuro che riesci a rimetterlo a posto, Mastro Bobo
  22. 10/10 18:14 bobo3361: bennerino visibile. so che è penoso ma per ora non ho altre soluzioni
  23. 9/10 9:17 bobo3361: so che non si vedono alcune parti della home page. sto cercando fi risolvere
  24. 25/9 17:34 RUMBLEBEAT: In arrivo a Roma all'Ara Pacid a gennaio mostra su Josef Koudelka: 100 foto di siti archeologici in 19 paesi
  25. 16/9 9:02 RUMBLEBEAT: ciao a te FABQUETR
  26. 9/9 16:07 fabquetr: Ciao a tutti
  27. 4/6 7:52 Perozzi: Non passo spesso dalla homepage, per cui noto solo ora gli auguri, con sommo ritardo. Grazie per il pensiero, graditissimo.
  28. 29/4 10:17 Edit: ... AUGURI di BUON COMPLEANNO a Mastro Perozzi ...
  29. 18/4 18:29 RUMBLEBEAT: In ritardo, ringrazio mastro Bobo e il grande Perozzi per i doppi auguri !!
  30. 12/4 17:48 Perozzi: Auguri al nostro Luca Rumble e a tutti di Buona Pasqua
  31. 12/4 11:02 bobo3361: Buona Pasqua a tutti e soprattutto a Luca Rumblebeat, che compie pure gli anni!!
  32. 27/3 19:41 gi.gus: Io uso faststone programma free molto intuitivo...
  33. 27/3 12:31 Edit: ---> gi.gus mi spieghi come fare il collage ... che son torda !!!
  34. 24/2 20:08 RUMBLEBEAT: Un'altra bella intervista a Gianni Berengo Gardin, che il 10 ottobre compirà 90 anni
  35. 16/1 16:54 RUMBLEBEAT: Vi propongo il link alla bellissima intervista a Gianni Berengo Gardin, girata nella sua casa-archivio e proiettata alla mostra a Roma PROROGATA AL 2 FEBBRAIO
  36. 16/1 16:29 RUMBLEBEAT: CANDIDATE, SELEZIONATE, SCEGLIETE, POSTATE le migliori foto di dicembre! Il Contes è online
  37. 15/1 18:35 RUMBLEBEAT: È morta la ragazza simbolo del '77 ritratta da Tano D'Amico QUI
  38. 5/1 0:02 RUMBLEBEAT: BUON ANNO E BUONA LUCE A TUTE E TUTTI GLI ITINERANTI!!! AUGURI PER IL 2020
  39. 30/12 9:00 bobo3361: poi mi dimentico..... BUON ANNO!
  40. 25/12 17:48 Perozzi: Alcune sono curiosamente e decisamente street https://it.247mirror.com/100-per...gA53CEMfk8ccE0s
  41. 24/12 15:58 Perozzi: Auguri cari a tutto il forum
  42. 11/12 11:12 RUMBLEBEAT: Accidenti, veramente di impatto questo lavoro di Ugur Gallenkus Grazie Perozzi
  43. 24/11 11:37 Perozzi: Lavoro notevole del fotografo turco ugur gallenkus
  44. 24/11 11:31 Perozzi: https://youtu.be/a_pf5PkUnaUa_pf5PkUnaU
  45. 11/9 18:04 RUMBLEBEAT: E' morto Robert Frank, l'autore di The Americans
  46. 8/8 17:11 Perozzi: Per me una recente e piacevolissima scoperta, ne consiglio il sito https://francescosembolinistreet.com/it/
  47. 29/4 19:43 RUMBLEBEAT: Auguri al mitico PEROZZI! anni e anni di buona luce
  48. 29/4 16:48 Marisa Pasquali: ...ed ora tantissimi Auguri Perozzi!
  49. 27/4 7:11 Marisa Pasquali: Grazie mille!!!
  50. 21/4 23:13 Perozzi: Auguri alla nostra Marisa
  51. 18/4 17:59 RUMBLEBEAT: In ritardo, ma grazie ragazzi!!!

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view post Posted on 27/5/2013, 07:53 by: EditReply
Mario Carbone

Nato San Sosti (Cosenza) nel 1924, Mario Carbone apprende giovanissimo il mestiere di fotografo - dal ritocco alla stampa, dalle foto-tessera ai ritratti degli sposini, svolgendo un lungo apprendistato prima nella natia Calabria e poi a Milano, dove lavora anche nello studio di Elio Luxardo. Nel 1955 si trasferisce a Roma e inizia la sua attività in ambito cinematografica come operatore, direttore della fotografia e quindi regista di documentari. Per molti anni continua comunque a collaborare con altri registi di non fiction, fra cui Libero Bizzarri, Romano Scavolini e Raffaele Andreassi. Per quest'ultimo cura la fotografia de I vecchi (1959), conquistando così il suo primo Nastro d'Argento.

Con una propria cinepresa, decide di filmare le manifestazioni politiche e sociali: un'attività quasi volontaria, che prosegue per tutti gli anni sessanta, anche grazie al rapporto che si stabilisce con la Unitelefilm, la società di produzione promossa dal Partito Comunista Italiano. Nel corso del decennio, racconta le lotte operaie alla Zanussi (Uomini nella fabbrica, 1964), l'occupazione delle terre a Melissa, in Calabria (Sedici anni dopo, 1967), la condizione del lavoro contadino (Dove la terra è nera 1966), nonché la rivolta degli studenti alla facoltà di architettura di Roma nel fatidico 1968.
Oltre che per i documentari di impronta neorealistica, Carbone si fa notare per il linguaggio moderno, da inchiesta giornalistica, dei suoi corti, che affrontano un ampio spettro di tematiche sociali: handicap e malattia (Anche noi parliamo, 1967; Alla fine dell'arcobaleno, 1968), barriere architettoniche urbane (La città ci è nemica, 1962), conflitti generazionali e nuove mode giovanili (Il muro dei giovani, 1961; Capelli fuori legge, 1962; Mini show, 1963).

Nel 1964 vince il Nastro d'Argento con un documentario sull'abbandono delle terre feudali da parte della nobiltà calabrese (Stemmati di Calabria). Lo stesso anno parte per l'India, dove realizza con Giuseppe Ferrara due film prodotti dall'Eni, cogliendo l'occasione per fotografare scene di vita quotidiana nelle grandi città (Calcutta, Bombay, Madras, New Delhi), ma anche in villaggi sperduti. Alcune di queste foto, sono state riproposte nella mostra e nel volume "Paralleli. India-Italia anni Sessanta" (Gangemi, 2006).
Nel 1967, conquista il Leone d'Argento alla Biennale di Venezia con Firenze, novembre 1966, folgorante testimonianza in bianco e nero sulla drammatica alluvione, confezionato con testi di Vasco Pratolini letti da Giorgio Albertazzi. Come altri documentaristi della sua generazione, Carbone ha coltivato la passione per un cinema capace di eleggere a soggetto l'attualità sociale e civile, ma anche quella culturale: l'arte, la letteratura, la musica e il teatro.

Già nel 1960, Carlo Levi gli chiede di accompagnarlo in un viaggio in Lucania per documentare fotograficamente i luoghi del suo Cri...

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Mario Carbone,
SCHEDA FOTOGRAFO
Comments: 2 | Views: 327Last Post by: Edit (27/5/2013, 21:59)
 

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view post Posted on 25/10/2012, 13:31 by: PanKa_diReply
kanderchina1

Nadav Kander
- Sito

Nato a Tel-Aviv nel 1961, figlio di un pilota della Elal. Cresciuto, dal 1963 in Sud Africa, luogo in cui il padre, dopo la perdita della vista da un occhio e la conseguente perdita del lavoro, decide di trasferirsi con la famiglia per cominciare una nuova vita.
A 13 anni riceve in regalo una pentax e da allora continua a fotografare. Le sue fotografie hanno da sempre goduto di un'aurea di tranquillita. A 17 anni, dopo un incidente in motocicletta, la passione per la fotografia prende il sopravvento e durante il servizio militare obbligatorio nell'esercito sudafricano passa due anni in camera oscura a stampare fotografie.
Nel 1982 lascia il Sud Africa per gli USA prima e l'Europa poi ... nel 1985 tona in Sud Africa, dove conosce la sua attuale moglie. Vivono insieme dal 1986 a Londra.

Consiglio di leggersi la sua bereve autobiografia introduttiva sul suo sito. Ricca di dettagli e di ricordi, caldi. Un po come la sua fotografia

E' un fotografo di successo, famoso per i ritratti di personaggi famosi dello sport (Eric Cantona) e della politica (Mr. President Obama), servizi pubblicitari per grandi aziende, pubblicazioni editoriali.
Un fotografo.


Kander ed il suo approccio alla fotografia ed al ritratto

Alcune frasi:
"non passo molto tempo con la persona da ritrarre prima di iniziare il lavoro"
"quando li incontro o sono già seduti o sono in piedi davanti la fotocamera, inizio da li"
"Io scelgo spesso una tipo di luce che penso sia appropriato per come io volgio la persona da ritrarre, ma molto spesso sbaglio"
"Molto spesso quello che io penso fosse giusto, non lo è. Cosi ci ripenso su ed è allora che le cose si fanno interessanti"

______________________

Yangtze: The Long River


Nadav Kander: "Yangtze — The Long River" from Jim Casper on Vimeo.


Kander sul suo progetto: Yangtze: The Long River

Un lavoro nel quale, della sua formazione di fotografo editoriale utilizza la tecnica fotografica, ma il linguaggio espresso è quello del sociol...

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NADAV KANDER,
SCHEDA FOTOGRAFO
Comments: 1 | Views: 209Last Post by: Möebius (25/10/2012, 13:45)
 

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view post Posted on 24/10/2012, 11:38 by: MöebiusReply
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Pool Play di Hengki Koentjoro, su Flickr

“Credo che il bianco e nero sia più adatto al il mio tipo di fotografie. Racchiude forza e mistero. Mi dà maggiore facilità nell’esprimere le emozioni e lascia grande flessibilità nel trattamento delle immagini".

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HENGKI KOENTJORO,
SCHEDA FOTOGRAFO
Comments: 0 | Views: 132Last Post by: Möebius (24/10/2012, 11:38)
 

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view post Posted on 1/9/2012, 21:54 by: hunckeReply
“I am more using my heart and stomach and i go for that, it keeps me going. “

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Breve assunto che circoscrive l’opera di Anders Petersen , fotografo svedese nato a Stoccolma nel 1944.
Fotografia fatta di empatia, documentazione, verso gli emarginati, gli esclusi, e rinchiusi, mossa da un ricerca più esistenziale che sociologica.

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ANDERS PETERSEN,
SCHEDA FOTOGRAFO
Comments: 5 | Views: 735Last Post by: huncke (5/9/2012, 08:15)
 

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view post Posted on 11/4/2012, 12:55 by: PanKa_diReply
FRED HERZOG, 1930 Stoccarda, Germania

herzog6

Sito

Fred Herzog, fotografo nato in Germania nel 1930, emigrato in Canada a Vancouver nel 1952, citta nella quale la passione per la fotografia diviene professione. Si specializza, infatti, in fotografia medica.

Il suo lavoro sulla strada si focalizza principalmente sulla classe media e nella relazione che questa ha con la città. Forse, per primo, lavora principalmente con la diapositiva a colori e non col BN.

Le sue fotografie sono pittoriche, sembra un Edward Hopper fotografo e vive sulla stessa lunghezza d'onda del movimento pittorico, a lui quasi coevo, il Photorealismo.
Una occhiata ai lavori di artisti quali: Richard Estes, John Salt, ...

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FRED HERZOG,
SCHEDA FOTOGRAFO
Comments: 7 | Views: 218Last Post by: RUMBLEBEAT (11/4/2012, 16:51)
 

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view post Posted on 5/2/2012, 13:34 by: paola cortiReply
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da Wikipedia.it

« I have been a witness, and these pictures are my testimony. The events I have recorded should not be forgotten and must not be repeated. »

(James Nachtwey)

marinovnachtwey

James Nachtwey è un fotoreporter e fotografo statunitense. È tra i più importanti fotoreporter di guerra contemporanei.

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JAMES NACHTWEY,
SCHEDA FOTOGRAFO
Comments: 8 | Views: 317Last Post by: paola corti (29/3/2012, 11:01)
 

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view post Posted on 1/2/2012, 19:23 by: bobo3361Reply
jpg
CITAZIONE
William Eugene Smith nato a Wichita, Kansas il 30 dicembre 1918 è stato un grande fotografo documentarista statunitense.
Cominciò a fotografare giovanissimo, e si fece le ossa collaborando con il giornale della sua cittadina; nel 1936, fu ammesso alla Notre Dame University che tuttavia lasciò poco dopo per collaborare con il settimanale Newsweek, da cui fu allontanato per aver rifiutato di lavorare con le macchine Graphic 4x5.

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SCHEDA FOTOGRAFO,
W.Eugene Smith
Comments: 1 | Views: 391Last Post by: luigi zezza (2/2/2012, 12:02)
 

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view post Posted on 15/12/2011, 20:33 by: PanKa_diReply
Gilles Perres. 1946, Parigi

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“..Io so che ad un certo punto io stavo fotografando e piangendo allo stesso tempo. Penso dev'essere stato quando vidi Barney McGuigan morto. Nel mentre lo raggiunsi, le persone erano ancora accalcate presso le cabine telefoniche, proteggendosi dagli spari. Ero solo. Poi un prete arrivò e comincià a dargli l'estrema unzione. Poi ricordo di avere fatto alcune foto. Io ricordo che io stavo piangedo mentre lo facevo..”
Gilles Peress, Hidden Truths: Bloody Sunday 1972


“..In un certo qual modo lavoro più come un fotografo forense. Ho iniziato a produrre più “still-life”, come un fotografo per le indagini di polizia, collezionando prove come fossi un testimone. Ho cominciato a mutuare una differente strategia rispetto ai classici foto-giornalisti. Il lavoro è più focalizzato sui fatti che sull'ottenere belle foto. Io non mi curo più di fare buone foto. Io sto raccogliendo prove per la storia, cosicché noi la si ricordi..”
Gilles Peress, U.S. News, October 6, 1997

Il sito

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Reporter, Reporter di guerra, Peress nasce a Parigi nel 1946, studia sociologia e filosofia alla fine degli anni 60. Fotografa da sempre, sin dalla giovane età spinto dalla passione materna, per la fotografia ed i filmati super8.

Nel 1972 entra nella agenzia fotografica Magnum, membro effettivo nel 1974, vicepresidente nel 1984 e presidente nel 1986.

Peress si dice spinto dalla volontà di fotografare il tempo, di documentare, di sentire il bisogno di essere presente in prima persona per verificare ciò che sta accadendo. Di fornire prove documentate che mostrino cosa sia accaduto. Riconosce la difficoltà di fornire una visione completa ed imparziale, assolutamente libera da preconcetti, ma allo stesso tempo sostiene la fondamentale necessità di rappresentare ciò che avviene, di essere testimoni, di raccontare il mondo al mondo.

Racconta di essersi sentito perduto nel sentire discutere, nel 1994, gli avvocati ONU, se il massacro del Ruanda avrebbe dovuto essere definito “atti di genocidio” o “genocidio”

Nel corso degli anni, Perres, si è trovato a documentare, in Irlanda, la tristemente famosa “Bloody Sunday”, la guerra in Bosnia ed il genocidio del Ruanda.

La maniera cruda ed asettica con la quale presenta le proprie immagini ed il bianconero elegante e sobrio confermano la sua voglia di documentare. Molte sono le immagini didascaliche, di carcasse umane, mutilati e feriti. Ma Peress non dimentica il racconto, non dimentica di raccontare i sentimenti e gli stati d'animo del...

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GILLES PERESS,
SCHEDA FOTOGRAFO
Comments: 0 | Views: 220Last Post by: PanKa_di (15/12/2011, 20:33)
 

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view post Posted on 13/12/2011, 18:23 by: PanKa_diReply
Eugène Atget - 1857, Libourne

Perchè Atget? … perchè è un fotografo, il cui lavoro, sensibile e perfettamente imperfetto, ha avuto una grande influenza sui fotografi americani del dopoguerra (Lee Friedlander in primis).
Non si può fare street o fotografia di architettura e paesaggio urbano senza conoscere la sua opera.
I suoi punti di vista, le sue riflessioni, i suoi personaggi.

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La vita e le intenzioni di Eugene Atget sono fondamentalmente sconosciute. Pochi fatti documentati e sono una manciata di racconti non di prima mano a fare uno scarno ritratto dell'uomo.
Atget nacque a Libourne vicino a Bordeaux nel 1857. Lavorò come velista durante la gioventu per intraprendere poi una carriera di scarso successo come attore. A 40 anni lasciò il palcoscenico provando, fallendo, a divenire un pittore. L'avvicinarsi alla pittura, però, gli fece scoprire il lavoro della sua vita: la Fotografia. In quegli anni, infatti, la commistione tra fotografia e pittura era fortissima ed alcuni suoi primi clienti furono proprio pittori.

Atget con tranquillità fino alla sua morte inseguendo la sua vocazione. Ad un osservatore casuale le sue fotografie possono sembrare quelle di un qualsiasi fotografo commerciale di quei giorni. Non era un innovatore e lavorò pazientemente utilizzando tecniche già superate quando le apprese e obsolete al momento della sua morte. Non sperimentava, non era un teorico. Non fondò nessun movimento e non appartenette a nessun circolo.

Nonostante ciò produsse fotografie che per purezza ed intensità non sono mai state superate.

Il lavoro di Atget è unico su due livelli: produsse, uno dei più grandi cataloghi sui frutti dalla cultura francese e di Parigi e lo fece in una maniera talmente originale, che il suo lavoro ancora oggi è una pietra di misura col quale confrontarsi.

La sua produzione comprendeva e trascendeva allo stesso tempo l'approccio alla fotografia che avevano i suoi coevi un misto, cioè, di documentazione e espressionismo. Le sue fotografie erano seduttive e solo apparentemente semplici. In esse vive un alone di mistero e verità ed il solo osservarle costituisce una esperienza. Mostrano non solo l’evidenza di una Parigi d’altri tempi, ma anche il raffinarsi di una poetica che procedendo dalle prime immagini pienamente descrittive (in cui la forte luce del mezzogiorno non lascia spazio alle emozioni), giunge a composizioni sempre più accurate e ad uno stile del tutto personale e soggettivo.

Egli rimane, certamente per scelta, fedele fino alla fine al suo pesante apparecchio fotografico 18 x 24 a soffietto ed a un sistema di lenti, il cui assemblaggio modificabile consentiva di cambiare lunghezza focale, ma non di evitare tempi di posa molto lunghi e vignettature.
Proprio tali tempi d’esposizione gli consentono di crea...

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EUGENE ATGET,
SCHEDA FOTOGRAFO
Comments: 1 | Views: 367Last Post by: PanKa_di (8/10/2013, 19:06)
 

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view post Posted on 8/12/2011, 17:43 by: PanKa_diReply
Martin Parr – 1952 – Fotografo Britannico

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Il sito - Il blog - Magnum

i video suggeriti da paola corti


Figlio di un appassionato fotoamatore inizia a fotografare a 14 anni. Dal 70' al 73' studia fotografia alla Manchester Metropolitan University. La sua idea, raggiunta con successo, era quella di diventare un reporter fotografico. E' anche membro della famosa agenzia Magnum.


Inizia a lavorare in bianco e nero ma, influenzato dalla evoluzione della fotografia americana, nel 1984 passa al colore utilizzando una Plaubel Makina 6x7 assieme al flash ed attira subito le attenzioni della critica internazionale 1986 con la sua opera “The Last Resort”.

La fotografia di Parr è colorata, vivace, esagerata, sarcastica, sagace, tragicomica. Il suo occhio è implacabile, la sua mente veloce.
Parr è britannico e le sue fotografie sono intrise di humor, sono dirette, senza sconti. Egli arriva, con un solo scatto alla verità delle cose. Fa un uso intelligente e profondo degli stereotipi ed è attraverso di essi che la sua indagine sociale risulta facilmente compressibile ed accessibile.
Tipico delle sue foto e sopratutto della narrativa delle sue pubblicazioni è l'utilizzo di simboli, delle contrapposizioni e dell'uso insistito e ripetuto di semplici e chiare chiavi di lettura!
Serializza, ma le sue serie non sono mai fine a se stesse, sono un profondo strumento di indagine sociale e psicologica

Nessuno come lui ci ha raccontato l'essenza, i gusti, le manie .. l'essere inglesi! Dalla classe media a quella nobiliare, dalle spiagge di Brighton ad Ascott.

Ma Martin Parr è anche un cronista del nostro tempo ed il suo sguardo si rivolge al mondo intero. La sua narrativa ci racconta di un mondo globalizzato, del consumismo, del turismo di massa, del cibo di cui ci nutriamo, del Messico, di Roma, di Dubai ecc..

Una galleria di immagini tratte dal suo stupendo volume: MEXICO

Inghilterra
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MARTIN PARR,
SCHEDA FOTOGRAFO
Comments: 0 | Views: 165Last Post by: PanKa_di (8/12/2011, 17:43)
 

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