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| Gilles Perres. 1946, Parigi
“..Io so che ad un certo punto io stavo fotografando e piangendo allo stesso tempo. Penso dev'essere stato quando vidi Barney McGuigan morto. Nel mentre lo raggiunsi, le persone erano ancora accalcate presso le cabine telefoniche, proteggendosi dagli spari. Ero solo. Poi un prete arrivò e comincià a dargli l'estrema unzione. Poi ricordo di avere fatto alcune foto. Io ricordo che io stavo piangedo mentre lo facevo..” Gilles Peress, Hidden Truths: Bloody Sunday 1972
“..In un certo qual modo lavoro più come un fotografo forense. Ho iniziato a produrre più “still-life”, come un fotografo per le indagini di polizia, collezionando prove come fossi un testimone. Ho cominciato a mutuare una differente strategia rispetto ai classici foto-giornalisti. Il lavoro è più focalizzato sui fatti che sull'ottenere belle foto. Io non mi curo più di fare buone foto. Io sto raccogliendo prove per la storia, cosicché noi la si ricordi..” Gilles Peress, U.S. News, October 6, 1997
Il sito
Reporter, Reporter di guerra, Peress nasce a Parigi nel 1946, studia sociologia e filosofia alla fine degli anni 60. Fotografa da sempre, sin dalla giovane età spinto dalla passione materna, per la fotografia ed i filmati super8.
Nel 1972 entra nella agenzia fotografica Magnum, membro effettivo nel 1974, vicepresidente nel 1984 e presidente nel 1986.
Peress si dice spinto dalla volontà di fotografare il tempo, di documentare, di sentire il bisogno di essere presente in prima persona per verificare ciò che sta accadendo. Di fornire prove documentate che mostrino cosa sia accaduto. Riconosce la difficoltà di fornire una visione completa ed imparziale, assolutamente libera da preconcetti, ma allo stesso tempo sostiene la fondamentale necessità di rappresentare ciò che avviene, di essere testimoni, di raccontare il mondo al mondo.
Racconta di essersi sentito perduto nel sentire discutere, nel 1994, gli avvocati ONU, se il massacro del Ruanda avrebbe dovuto essere definito “atti di genocidio” o “genocidio”
Nel corso degli anni, Perres, si è trovato a documentare, in Irlanda, la tristemente famosa “Bloody Sunday”, la guerra in Bosnia ed il genocidio del Ruanda.
La maniera cruda ed asettica con la quale presenta le proprie immagini ed il bianconero elegante e sobrio confermano la sua voglia di documentare. Molte sono le immagini didascaliche, di carcasse umane, mutilati e feriti. Ma Peress non dimentica il racconto, non dimentica di raccontare i sentimenti e gli stati d'animo del...Read the whole post...
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- GILLES PERESS,
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