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huncke | Posted: 5/9/2012, 08:15 si vede che sei abbiente... anch'io ogni tanto passo da micamera, mi piace per sfogliare, vorrei sempre sponsorizzare l'iniziativa, ma i libri li chargian del 40% rispetto a quello che trovi on line (amazon), ed é un peccato. ciaoo |
panka74 | Posted: 4/9/2012, 21:59 Bella Huncke! Su vimeo ... ci sono i libri dei fotografi da "SFOGLIARE" Peter Andersen ... domani mi compro City Diary da micamera .. tanto sarè in zona .. per costruzione del racconto è quello che dalle sbirciate mi sembra piu interessante! |
huncke | Posted: 4/9/2012, 21:38 |
panka74 | Posted: 4/9/2012, 20:41 Ma che bella scheda HUNKE!!! .... non lo conoscevo. Su su visto che sei portato ... altri autori?? |
RUMBLEBEAT | Posted: 1/9/2012, 23:13 approfondirò. conosco bene il clontenuto, non l'autore della copertina. l'album è un capolavoro di un Grande Artista |
huncke | Posted: 1/9/2012, 21:54 “I am more using my heart and stomach and i go for that, it keeps me going. “ Breve assunto che circoscrive l’opera di Anders Petersen , fotografo svedese nato a Stoccolma nel 1944. Fotografia fatta di empatia, documentazione, verso gli emarginati, gli esclusi, e rinchiusi, mossa da un ricerca più esistenziale che sociologica. “I don’t think I have a special style, but I have a special approach. I like people.” Dal 1967 inizia il suo primo importante progetto fotografico. Per tre anni si immerge nelle atmosfere del Café Lemmitz ad Amburgo, cercando persone e situazioni: “… la fotografia offre molte opportunità. La macchina fotografica diventa una porta per entrare nelle vite private delle altre persone. E se sei curioso come me è uno strumento fantastico.” Sono 350 foto che espone nello stesso Caffè. Pubblicate nel 1978 in Germania con il titolo “Café Lehmitz” “ Create photographs with more questions than answers” Nel 1984 pubblica una trilogia, frutto di un lavoro di tre anni ricerca sulle vita delle persone rinchiuse in prigione, case di cura, manicomi. Nel 2003- 2004 diventa professore di fotografia alla School of Photography and Film at the University of Göteborg, Sweden, dove tiene regolarmente workshop e mostre. “Focus on content, not form” Sempre nel 2003 viene accreditato come “"Photographer of the Year"” all’ the International Photofestival in Arles. Nel 2007 riceve lo "Special Prize of the Jury" per l’esibizione “"Exaltation of Humanity" al terzo International Photofestival in Lianzhou, China. “Get close to people” Nel 2010 é nella giuria per il BMW prize alla manifestazione Paris Photo. “Soho” è il suo ultimo progetto, commissionato dalla Photographers’ Gallery, volto a documentare la vita nei Bar, Caffè, hotels, della area londinese. - “private documentary photographer”- come ama definirsi, sviluppa una poetica fotografica impostata sull’empatia con le persone, che ricerca e documenta, nelle situazioni marginali, per restituire dignità e importanza: “ … la sola cosa che mi interessa è il contatto con le persone. Essere vero con le persone ed essere vero con me stesso. La macchina fotografica non è cosi importante è solo uno strumento”. Per questo usa spesso usa nei suoi lavori point&shoot camera con 35 mm lens come la Contacx T3 e la Ricoh Gr1s (caricate prevalentemente con Kodak TX 400). “ Use a simple camera “ “ il mio approccio con la fotografia – scrive – non mi interessa molto della forma. Forse all’inizio, tempo fa. Ora voglio solo essere diretto, semplice e vero quanto possibile… Non importa con quale camera scatti quando fai street, una volta che sei comodo con i camera setting … deve essere il più possibile piccola e maneggevole per non disturbare la comunicazione.” Usa il bianco e nero, perché: "… ci sono più colori che nella fotografia a colori, non sei bloccato da nessun colore, così puoi usare la tua esperienza, la tua conoscenza e la tua fantasia per dipingere in colori nel bianco e nero.” - Sulla street photography – Scrive: “Considera ogni fotografia tu fai come un ritratto di te stesso. Come fotografo sei semplicemente un subject-selector.” A livello compositivo “non si deve raccontare l’intera storia con la fotografia che scatti. Non includere facce, e sfondi da cui si può capire completamente, questo permetterà all’osservatore di essere più curioso delle tue immagini. Dopo tutto gli essere umani amano raccontare storie e creare un senso delle immagini che vedono, e quando devono passare più tempo, per capire la tua fotografia, saranno colpiti più profondamente dalla storia”. Be maniacs. “… per fare interessanti fotografie street, devi essere ossessivo, forse anche un poco maniaco. Devi essere costantemente in strada – fotografando ogni volta che puoi. Quasi come quante partite fai ad un gioco, nel senso che più tempo passi in strada, più hai la possibilità di raccogliere foto decisive” ancora foto: http://https://www.google.it/search?q=ande...iw=1454&bih=697 per saperne di più: sito. www.anderspetersen.se/ Erik Keem experience. http://erickimphotography.com/blog/2012/08...et-photography/ at works in Turkey. (clicca f5 se non so carica subito) Interview on FKmagazine http://fkmagazine.lv/2012/01/30/interview-...nders-petersen/ anders petersen |